Ne esistono di 3 tipologie: ad acqua, ad energia elettrica e a gas.
Ne esistono di 3 tipologie: ad acqua, ad energia elettrica e a gas.
Sono ideali per uffici e spazi commerciali, dove la necessità di riscaldare e raffreddare varia in fretta.
Sono ideali per uffici e spazi commerciali, dove la necessità di riscaldare e raffreddare varia in fretta.
Scegliere modelli ad alta efficienza energetica può ridurre significativamente i consumi.
Scegliere modelli ad alta efficienza energetica può ridurre significativamente i consumi.
I termoconvettori sono dispositivi essenziali per il riscaldamento (e raffreddamento, in alcuni casi) di ambienti domestici e commerciali. Questi apparecchi sfruttano la convezione dell'aria per diffondere il calore, offrendo una soluzione versatile ed efficiente rispetto ai tradizionali caloriferi. Ma quanto consumano realmente e come possiamo ridurre i costi legati al loro utilizzo? In questo articolo, esploreremo le diverse tipologie di termoconvettori, la loro struttura e funzionamento, il loro consumo energetico e forniremo utili consigli per ottimizzare l'efficienza e ridurre i costi.
Esistono diverse tipologie di termoconvettori, ognuna con specifiche caratteristiche e modalità di funzionamento.
Un termoconvettore tipico è composto da un corpo centrale riscaldato (da acqua, gas o elettricità) inserito in un involucro, generalmente in materiale metallico o plastico. L'involucro favorisce il passaggio dell'aria e la vincola tra gli elementi del corpo riscaldato, facilitando lo scambio di calore. L'aria, una volta riscaldata, fuoriesce tramite bocchette d'uscita, che possono essere direzionabili.
Sulla bocchetta di entrata, posta in basso, possono essere presenti filtri per impedire che la polvere dell'ambiente si innalzi con l'aria circolata dal termoconvettore. Questo meccanismo sfrutta la convezione naturale o forzata per riscaldare l'aria circostante. Nei modelli più avanzati, una ventola può essere utilizzata per accelerare il flusso d'aria, migliorando l'efficienza dello scambio termico.
Il consumo energetico varia in base al tipo di termoconvettore. Ecco alcuni esempi.
Considera che un modello medio ha una potenza di 2 kW. Se lo usi per 5 ore al giorno, il consumo giornaliero sarà di 10 kWh. Moltiplicando questo valore per 30 giorni, ottieni un consumo mensile di 300 kWh. Supponendo un costo dell'elettricità di 0,20 € per kWh, la spesa mensile sarà di circa 60€.
Rispetto ai caloriferi tradizionali, i termoconvettori migliorano lo scambio termico, permettendo l'uso di unità più piccole e versatili. Questo consente una maggiore flessibilità nel posizionamento degli apparecchi all'interno dell'ambiente, facilitando l'ottimizzazione dello spazio.
I ventilconvettori, d'altra parte, offrono il vantaggio di poter riscaldare e raffreddare l'ambiente, realizzando un riscaldamento istantaneo e risultando particolarmente utili in situazioni di uso discontinuo. Questi dispositivi sono dotati di una ventola che forza il passaggio dell'aria attraverso uno scambiatore di calore, migliorando l'efficienza dello scambio termico. I ventilconvettori sono ideali per uffici e spazi commerciali, dove la necessità di riscaldare e raffreddare può variare rapidamente.
Per ridurre i costi legati all'uso dei termoconvettori, è possibile adottare diverse strategie:
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